Quello che più lo sorprese non fu tanto il ritrovarsi su un materasso adagiato per terra a fianco di tre persone che lì per lì stentò a riconoscere.
Neppure rendersi conto, stropicciati più volte gli occhi
ancora intorpiditi dal sonno, che quelle persone, così apparentemente
disinibite nella postura del dormiveglia, non le conosceva affatto.
Di sicuro si sarebbe ricordato di due ragazze così avvenenti
(almeno da quel poco che riusciva a intravedere tra le lenzuola di raso
arancione) e di quel giovanotto di colore che cominciava a stiracchiare le
membra nerborute a pochi centimetri dal suo cuscino.
Forse ad attutire la sua meraviglia fu il rendersi conto che
anche gli altri, riguadagnata poco dopo di lui la lucidità successiva al più
profondo dei sonni, si fissavano vicendevolmente con la medesima espressione di chi si sta chiedendo “Ma dove
diavolo sono capitato… e soprattutto chi è questa gente?”.
Cosa li avesse spinti allora a infilarsi nello stesso letto coperti
di solo intimo non era dato sapere e non era dato sapere il motivo di quella misteriosa
complicità fatta di gambe e braccia avvinghiate, restie a sbrogliarsi anche
dopo l’affiorare di un fulmineo imbarazzo.
A sorprenderlo fu piuttosto quel bagliore improvviso che ne aveva
provocato il brusco risveglio: una lama di luce penetrata da chissà dove e chissà
come a rischiarare un luogo che aveva conservato fino ad allora il sopore
ovattato dei posti bui.
Quasi uno strappo di tenda ad esibire al resto del mondo un
microcosmo fino a quel momento gelosamente avvolto nell’abbraccio protettivo
dell’oscurità più totale.
Un effetto abbacinante talmente forte da costringere i suoi
occhi a una lenta rimodulazione del campo visivo e alla progressiva presa d’atto
di ciò gli stava attorno.
Mano a
mano che i contorni perdevano l’indeterminatezza del riverbero e guadagnavano
la concretezza delle cose, l’assurdità della situazione gli apparve in tutta la
sua evidenza: una vetrina di negozio con la gente che sfilava attorno e un
numero crescente di curiosi che si soffermava davanti a indicare quei quattro
individui col cartellino del prezzo al collo.