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Mai avuto problemi a schiacciare un pisolino mentre tutti intorno fanno rumore.
Almeno fino a oggi, quando ho visto con i miei occhi cosa succede nei paraggi di chi si assopisce.
Un vicino di salviettone, in piena pennichella digestiva, ha nell'ordine rischiato:
- che un
ombrellone mal conficcato e sollevato dal vento gli si piantasse come un
paletto di frassino nel cuore (e meno male che non era girato a pancia in giù);
- che un
manipolo di ragazzini esagitati lo ricoprisse di sabbia per trasformarlo nella Cima
Coppi della pista delle biglie;
- che il cane simpatico a tutti e mascotte ufficiale della spiaggia lo scambiasse per orinatoio pubblico;
- che il
bagnino palestrato e abbronzato non gli issasse il pattino sulla faccia preso
com’era dal fare il piacione agli occhi delle bagnanti;
- che i bocciofili della domenica lo centrassero in pieno
dopo aver lanciato il boccino a una manciata di granelli dalla tempia
("Che faccio? Sposto?" "No, lascia. Al massimo fa da
sponda");
- che un pallone
Supertele modello "chi se ne frega delle leggi della fisica" gli
rimbalzasse in faccia dopo essere stato scagliato alla viva il parroco dal solito
simpaticone che gioca ancora a fare le asinate di quando era ragazzo (grazie a
Dio non s'è svegliato e ho potuto recuperare la palla).