Ultimamente tengo sul comodino il “Mein Kampf” di Adolf Hitler.Non esattamente il massimo delle letture concilianti prima di addormentarsi.
Lo faccio per ragioni di lavoro.
Dovendo insegnare quel parto sciagurato della mente umana che è stato il Nazismo, ho pensato di andare direttamente alla fonte per capirne un po’ di più e parlarne con maggiore consapevolezza.
In copertina campeggia l’immagine del Führer in uno dei suoi discorsi sputacchianti saliva e livore.
Ogni volta che ripongo il libro, mi viene naturale girarmi dall’altra parte pur di non immaginare quello sguardo allucinato fisso su di me tutta notte.
Dall’altra parte, al buio, incontro gli occhi muti e iniettati di Irene che digrigna i denti ancor arrabbiata per non so più cosa di qualche ora prima.
Allora torno a voltarmi verso il Führer e auguro lui la buonanotte.
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