Ruby assente ingiustificata in aula al processo che la vede protagonista.
I giudici: "Cercarla ovunque!"
Ipotesi al vaglio degli inquirenti:
- infrattata nel suo recidivo ancheggiare tra i vialetti di un qualche giardinetto pubblico della provincia italiana (Brianza esclusa: zoccola sì ma fessa no) a turlupinare l'infoiato vegliardo falsocrinito di turno;
- imbucata al casting improvvisamente convocato in località segreta presso Porto Cervo per la severa selezione da parte di rediviva consorteria politica di non meglio precisate "puberali ancelle deputate a sottoporsi al Porcellum per posizionarsi in Camera";
- generosa pellegrina di cancelleria in studio ovale inviata da un misterioso filantropo detto il Munifico allo scopo di placare supinamente le pretestuose ansie di statisti sessualmente apatici in quanto mentalmente succubi di sua imprevedibilità lo spread;
- intabarrata in uno sperduto internetpoint a chattare via Twitter con un vetusto pastore tedesco tutto orgoglioso di condividere coi suoi follower l'entusiasmo per le nuove scarpette rosse di Prada abbinate al mouse vellutto rosso vermiglione raschiato appositamente da una tela del Caravaggio dei Musei Vaticani;
- scocciatrice assillante e importuna fuori dal portone di Buckingham Palace a reclamare una partenità equivocata (quella notte tra le penombre del sottoscala di Arcore non trattavasi del principino William bensì dell'avvocato Ghedini costretto a simile camuffamento dalle libidinose perversioni del suo padrone);
- oppure la più ovvia: in Egitto svestita a lutto al capezzale dello zio malato e detronizzato.
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