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martedì 3 marzo 2020

Punk's not dead

Al decimo giorno di emergenza sanitaria mi son chiesto cosa avesse capito Fede dell'eccezionalità del momento.
Niente asilo, tizi in giro con la mascherina, familiari in casa che si parlano a due metri di distanza (la novità è che si parlano).
Pretenzioso aspettarsi una risposta a "Cos'è il coronavirus?".
Gli ho chiesto allora di disegnarlo.
Praticamente un punk strafatto con le pupille dilatate e le braccia conserte dietro la schiena a osservare perplesso l'isteria collettiva.

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