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domenica 6 marzo 2016

Scelta indifferenziata

A volte temo di entrare in bagno e trovare dei gabbiani appollaiati su una piramide di pannolini che neanche in una discarica della periferia di Nairobi.
Lo sfintere ha delle ragioni che la ragione non conosce: incredibile quanta cacca possa sgorgare dal culetto di un neonato!
La soluzione è stata allora quella di infilare il materiale organico in un sacco nero da tenere sul balcone (il che ci costerà qualche recensione negativa su TripAdvisor) in attesa del giorno stabilito dal Comune per la raccolta dell'indifferenziata.
Peccato che il sacco debordi in clamoroso anticipo rispetto al giorno stabilito.
L'intuizione è stata allora quella di parcheggiare momentaneamente l'immondo fagotto in garage.
Apriti cielo!
"Ma ti sei rimbecillito? Tutto quel lerciume in uno spazio non areato per giorni e giorni... L'epidemia di peste del 1348 è cominciata così!".
"Rimane la discarica".
"Ma ti sei rincretinito? Già che ci siamo stendiamoli in piazza... I pannolini sporchi si lavano in famiglia!".
"E allora cosa suggerisci?".
"Basta informarsi sul giorno stabilito per la raccolta dell'indifferenziata di tutti i Comuni vicini".
"E secondo te io dovrei sbattermi a fare una ricerca su internet se va bene un giro di telefonate se va male, costruirmi una tabellina su dove si ritira quando, aspettare il calar delle tenebre, caricare il sacco nero in macchina come il più losco degli individui, raggiungere il paese in questione e scaricare la merda di tuo figlio fuori dalla casa di ignare persone che da quel momento verranno soprannominate 'i cagoni' dal resto della comunità? Te lo scordi!".
È esattamente quello che ho fatto l'altra sera.
Chiedo scusa ai signori Defendini di Verdello.

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