Treno per Bergamo.
Una vita che non lo prendo.
Di fronte a me una scena triste, al limite dell'incivile.
Due punkabbestia insultano e spintonano un anziano controllore per il solo fatto di aver chiesto loro i biglietti.
Nessuno che interviene (e il vagone è abbastanza affollato), tutti zitti, sguardi bassi sul cellulare.
E sì che sono solo due, e sì che hanno torto marcio.
Ognuno semplicemente preferisce ignorare e continua a digitarsi i fatti propri.
Anche adesso che sto scrivendo al volo questo post prevale l'omertà.
È la vittoria della barbarie individualista sul senso di comunità.
Dove andremo a finire non so.
Adesso lo cerco su Google Maps.
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