Non c’ero mai stato.
A Olera intendo, non a castagne.
Sopra Alzano.
Bel borghetto, tenuto bene.
Le stradine che sono già sentieri, le casette con le pietre a vista, gli infissi di legno appena piallato, i battiporta in ferro battuto che al rumore pare di viaggiare nei secoli.
E poi gli anziani seduti qua e là per le viette, sulle böre che furono tronchi, a salutare i passanti e raccontare storie.
Soprattutto ai bambini a un varco da quel bosco che da sempre stimola la loro fantasia.
Pronti ad accovacciarsi e pendere dalle labbra altrui, segnate da vicende e stagioni.
Bambini tipo Fede.
Che alla fine della storia, mi ha guardato e detto ad alta voce: “Papi, non ho capito niente”.
“Nemmeno io” avrei voluto dirgli ammiccando alla bocca sdentata del vecchierel canuto e bianco, ma mi son limitato ad accarezzargli la testa e dire “Oggi no, ma vedrai che un giorno queste parole ti torneranno in mente e all’improvviso capirai”.
L’anziano ha fatto cenno di sì col capo e ha sorriso. Si fa per dire.
Nessun commento:
Posta un commento