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lunedì 8 ottobre 2012

Il Sol ha da venire

Pd, cambiano le regole delle primarie
Renzi sente odore di complotto 


Tanto baccano per un semplice codicillo aggiunto all’ultimo minuto nel regolamento che dovrebbe statuire nel dettaglio presupposti e prassi delle primarie del Partito Democratico. Il sindaco di Firenze Matteo Renzi è infatti sceso sul piede di guerra appena la notizia di una subdola modifica per la corsa alla leadership è cominciata a circolare. È a quel punto che incontrollate voci di chiose infingarde e sibilline glosse hanno preso il sopravvento rispetto alla più razionale delle analisi politiche. In realtà la montagna di quello che doveva essere un diabolico complotto antiricambio generazionale ordito nelle segrete stanze della decrepita dirigenza scuola Frattocchie ha partorito infine un topolino talmente astratto da fugare ogni sospetto. La tanto temuta postilla si limiterebbe infatti a recitare:

è fatto divieto di candidarsi alle primarie in oggetto per tutti i non brizzolati che, attraversando abitualmente un ponte vecchio per recarsi al lavoro magari reduci da un pellegrinaggio in Brianza o da una “buca” clamorosa di un ex presidente americano, si trovino a salire i gradini di un palazzo anch’esso vecchio affiancato all’ingresso dalla statua di un adamitico personaggio biblico per sedere poi sullo scranno su cui posarono in passato le magnifiche terga di un tal Lorenzo de’. Per tutti gli altri aspiranti nessun problema.

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