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giovedì 15 novembre 2012

Peter Pantheon

Nome a sorpresa nel Pantheon del leader Pd

Sfida televisiva per le primarie del centrosinistra.
Il giornalista-conduttore della trasmissione chiede ai candidati di indicare almeno due nomi rappresentativi del loro personale pantheon politico-culturale. 
Bersani, segretario in carica del principale partito della sinistra italiana, muove la lingua per dare consistenza sonora a una P che d'un colpo solo spazza nel dimenticatoio nomi di un passato considerato non più spendibile in quanto ormai logoro: Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Che Guevara, Enrico Berlinguer, Andrea Costa, Salvador Allende, John Fitzgeral Kennedy, Willy Brandt, Luciano Lama, Nilde Iotti...
La speranza di un Pertini naufraga d'incanto di fronte alla seconda lettera infilata rapidamente dal nostro: una spiazzante A che getta l'elettore medio in uno stato emotivo di brancolamento e agitazione crescente.
All'improvviso l'illuminazione: il coraggio di chiamare in causa uno dei padri scomodi della gauche di casa nostra, quel PAsolini impietoso fustigatore della contradditoria ortodossia comunista ma faro autorevole ancora oggi per tanti compagni spaesati di fronte al crollo delle ideologie.  
L'incauto ottimismo tramuta presto in manifesta interdizione a seguito di quel doppio PAPA pronunciato con sicumera tale da far scartare subito l'ipotesi di un balbettio incontrollato.
Da quel momento lo scongiuro collettivo che di lì a poco la verbalizzazione terminasse non alla maniera già affacciatasi sul labiale bensì, rocambolescamente quasi a tradire un'intenzione di cui ci si è subito vergognati, in uno dei seguenti modi:
-  "...leo Rocco" (noto cabarettista lucano salito alla luci della ribalta lo scorso Festival di Sanremo quale archetipo della sinistra che sa essere popolare ma non populista);
-"... don't preach" (hit di Madonna del 1984 dall'esplicito sottotesto femminista scelto per la riscossa del gentil sesso dopo anni all'insegna dello sbraco morale e della pornografia istituzionalizzata);
- "... Roach" (gruppo metal statunitense a far da colonna sonora al mai sopito impeto rivoluzionario cullato in fasce dai canti solidali delle intrepide mondine, allevato nell'infanzia dai valzer goderecci delle balere emiliane, svezzato nell'adolescenza dai motteggi avvinnazzati dei circoli arci);
- "...lardo Adriano" (voce rauca per eccellenza della musica italiana a simboleggiare una sofferenza dell'animo capace di risollevarsi al ritmo gramsciano di un ottimistico "Ricominciaaaaaamo");
- "... settète!" (tipica espressione folcloristica avente lo scopo di gettare paura e scompiglio fra conservatori e clericali).
Appunto. 

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