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giovedì 2 aprile 2015

Specie gitanti

La fauna adolescenziale di ogni viaggio in pullman in occasione delle gite è pressoché invariabile.
Essa, a prescindere dalla meta e dalla durata della traversata, si compone infatti delle seguenti specie: 
- i vomitini della prima fila: tanto briosi al momento di congedarsi dai genitori quanto improvvisamente pallidi-catatonici dopo aver posato il piede sul bus (si ripiglieranno una volta giunti a destinazione e cominceranno a rompere quanto e più degli altri, a meno di insinuare loro: "Lo sapete che prima o poi risaliremo sul pullman, vero?");
- gli scocciatori delle file immediatamente successive alla prima: "Profe, quel castello che si vede laggiù cos'è? Qua dove siamo? Come si chiama questa montagna? Quel corso d'acqua ha un nome?" (si zittiscono solo quando in risposta ricevono un severo "Allora vuol dire che non hai studiato!"; temo però abbiano cominciato a mangiare la foglia);
- i cani sciolti delle file centrali: sguardo perso fuori dal finestrino, felpa dei Nirvana, cappuccio abbassato a coprire per metà gli occhi, auricolari inamovibili e tanta voglia di mandare affanculo tutto e tutti;
- gli incontinenti dei sedili vicini al portellone posteriore: i primi a lanciarsi al bagno dell'autogrill appena si fa sosta, quindi a fiondarsi al bar per tracannare una gazzosa in 7 secondi netti e infine ad avere nuovamente bisogno del bagno cento metri dopo essere ripartiti;
- i pomicioni della seconda metà del pullman: riconoscibili all'esterno dai vetri appannati e all'interno dalle nuche cui assocerete una faccia solo al ritorno quando implacabili papà (di lei) oseranno dividere con un rude strattone ciò che la gita aveva indissolubilmente unito;
- gli amiconi del tavolino: corsa ad accaparrassi i posti, briscole, goliardia e sfrenati progetti notturni destinati a infrangersi contro l'inamovibilità del prof in pigiama fuori dalla porta della camera;
- i casinari dell'ultima fila: calzini penzolanti ai piedi e scarpe decollate chissà dove, tendine tirate, musica (!?!) a palla, 'figa' e 'cazzo' ogni due per tre, briciole di Pringles frantumate sui tappetini e orsetti gommosi Haribo sparsi ovunque (loro non lo sanno, ma è ciò che li rende perennemente rintracciabili e sgamabili).

2 commenti:

  1. Non se sia voluto, ma le scritte hanno uno strano sfondo bianco. A noi capitava quando copiavamo e incollavamo il testo da Word. Ti conviene passare prima da Blocco Note, che dovrebbe eliminare quelle impostazioni di formattazione automatica di Office, tra cui il colore dello sfondo.
    Se invece si tratta di una scelta estetica, ammetto che sia davvero...peculiare.
    In gioventù siamo stati cani sciolti delle file centrali, ma di quelli con la felpa degli Iron Maiden e non dei Nirvana.

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    Risposte
    1. Tra il peculiare e l'impacciato... mettiamola così!
      Grazie per la dritta ;-)
      Circa la scelta felpica tra Heavy Metal e Grunge, beh... la questione non si pone nemmeno...

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