Post più popolari

domenica 13 settembre 2015

Allonsanfàn

"Anche lo zio non li sta mangiando!".
Terribile la sensazione dello sguardo degli altri adulti addosso perché non si sta dando il buon esempio alle nipotine davanti a un piatto di fagioli affogati nell'aceto.
Ma il rifiuto vince la volontà: il pensiero corre ai lontani giorni dell'asilo quando kapò vestite da suore imponevano di finire il piatto pena il divieto di alzarsi e correre a giocare in cortile.
"Son tutte cose che esistono e quindi volute da Dio" dicevano.
E io rispondevo con nausea, forchetta tremante, compagno obeso di fronte che chiedeva già il bis, io che faticavo con il primo boccone, deglutizione forzata, rigurgito a stento trattenuto, borlotti fatti scivolare a terra o nascosti in ogniddove (le mie tasche, in pratica, scoreggiavano).
Chiamateli capricci, ma non si dovrebbe impedire ai bambini di fare i capricci: è la loro natura.
È come se io andassi da quelle suore ormai anziane e le obbligassi controvoglia a peccare, che ne so, di iracondia o accidia, rassicurandole che "son tutte cose che esistono e quindi volute da Dio".
Allora oggi, a seconda del menù previsto, fomento le bambine a far valere i propri diritti e mezzora prima della tavola le instrado alla disobbedienza civile.
Le frasi più belle di questi giorni sono state: "L'esofago è mio e me lo gestisco io", "Più brasato, meno passato!", "Fate la mortadella, non l'insalata di serra", "Mettete dei liquori nei nostri cannoli" (questa, ammetto, un po' interessata).

Nessun commento:

Posta un commento