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sabato 28 maggio 2016

C'ero quasi

Stamattina Federico ha tentato a più riprese di infilarsi il ciuccio da solo.
Lo vedevi cercare con la manina il succhiotto nella culla, riconoscerlo a tatto e ghermirlo, calibrare lo slancio del braccino e planare sulla bocca immancabilmente fuori misura di qualche centimetro.
Un po' come quelle macchinette del luna park afferra-peluche, quella specie di ragni meccanici che manovri con una manopola e lasci cadere nel mucchio sperando resti impigliato qualcosa.
Quelle per cui ti innervosisci e cominci a sbatacchiare la macchinetta perché all'ultimo ti sei accorto che il "ragno" sta cadendo nel posto sbagliato e non afferrerà nulla. Manate sui vetri, scossoni e imprecazioni.
Stamattina ho fatto la stessa cosa con la culla: volevo vincere!
Ne ho sentite su una sbarca.

lunedì 23 maggio 2016

Lezioni di amore

L'altro giorno in classe, seconda superiore, quindici-sedicenni, niente lezione ma problemi di cuore.
Al bando i Promessi Sposi e vai di confidenze.
Casini amorosi, bisticci, parziali ravvicinamenti, nuove incomprensioni, capricci, dispetti, chiarimenti, fraintendimenti, musi lunghi, saluti imbronciati, emoticon incazzati, squilli a vuoto, t.v.b. disperati, messaggini di scuse, faticose rappacificazioni.
Poi ho chiesto ai ragazzi se anche per loro fosse così.

sabato 21 maggio 2016

Un pezzo di strada insieme

Il bisticcio tra auto è praticamente un rito propiziatorio mattutino.
Una specie di haka maori su quattro ruote: la carica che ci si dà facendo paura al resto del mondo, nello specifico al guidatore imbranato di turno (che si ritiene tale).
È come se tempo, velocità, spazio e abitacolo, la garanzia cioè di non poter venire alle mani, autorizzassero gli istinti peggiori: clacsonate furenti, gestacci trogloditi, labiali più che espliciti.
L'unica premura è che l'altro incroci lo sguardo tramite lo specchietto e venga investito dal raptus liberatorio.
Poi ognuno per la propria strada e la giornata può cominciare.
Almeno per me è così: il mio Mr. Hyde prima di diventare Dr. Jekyll.
Fino all'altro giorno non mi ero mai posto il problema di rincontrare nel corso della giornata qualcuno mandato a quel paese giusto qualche ora prima con tanto di dito medio a indicare bene la strada.
Ho intuito che la cosa di per sé non è impossibile quando, al termine di un colloquio a scuola, nel corso del quale avevo fatto presente il comportamento poco educato e irriguardoso del figlio in classe, il genitore s'è congedato con un "Stamattina comunque ce l'avevo io la precedenza".

domenica 15 maggio 2016

In proporzione

La cosa mi ha divertito sin da subito.
Fare da cavia a mamma Irene così da convincere bebè Federico dell'innocenza del gesto.
Mi spiego meglio.
Lavare i capelli sotto il getto di acqua calda?
Farlo prima al papà e vedere che non c'è niente da piangere.
Pulire le narici intasate con le apposite fialette sciogli-muco?
Farlo prima al papà e ridere per le facce buffe che fa.
Cambiare per la prima volta il pannolino quello con le alette fastidiose?
Farlo prima al papà con un finto pannolino di cartone sagomato e colorato in giornata dalla mamma. Tutto in proporzione naturalmente.
La cosa mi ha divertito sin da subito fino a stamattina, quando in pieno sonno ho spalancato gli occhi sperando di aver capito male.
"E ora Federichino, se vogliamo far passare questo febbrino, dobbiamo infilare la suppostona nel sederino".

lunedì 9 maggio 2016

A furia di fissare la luna, il viandante finì nel pozzo

Con la paternità credevo avrei avuto più paranoie.
Tipo la copertina soffoca-sonno, gli spigoli-assassini, i batteri virulenti ovunque.
Invece niente.
A parte una cosa strana, irrazionale, ancestrale se volete.
La paura che, quando siamo in giro con il passeggino, una qualsiasi cosa precipiti dal cielo sulla testa di Federico.
Come gli asteroidi con i dinosauri, le pallonate con gli spettatori distratti, le cagate di piccione sulla giacca della festa.
Come un'incudine sulla capoccia di Willy il Coyote.
Fateci caso la prossima volta che mi incrociate: ogni due per tre guardo in alto pronto a spostare la carrozzina in caso di pericolo.
E puntualmente il pericolo non si manifesta.
L'altro giorno, a furia di scrutare le minacce celesti, sono andato a sbattere con la carrozzina contro un lampione.
Classica scena comica dei film in bianco e nero.
E infatti ho riso tantissimo.
Federico meno.

sabato 7 maggio 2016

Scoprimenti

È la fase in cui voglio (ri)scoprire con mio figlio tutte le cose della vita che lui ancora non conosce e che noi adulti diamo per scontate.
Ieri sera ad esempio l'ho portato sul balcone a scoprire la pioggia.
Stamattina abbiamo scoperto il raffreddore.
Lo sguardo incazzato della mamma l'avevamo scoperto già.