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sabato 31 gennaio 2015

Contestazione amichevole

Il problema di quando vieni tamponato dalla casalinga sessantenne appena tornata dal fare la spesa non è tanto il danno in sé quanto la constatazione amichevole.
Al di là dell'ammaccatura alla carrozzeria o del colpo di frusta alla schiena, a innervosire in un crescendo vesuviano è la disarmante non-collaborazione della responsabile dell'incidente.
Potete anche aver innescato il più gandhiano dei training autogeni, ma se la tamponatrice vi accoglie con un candido "Ce l'ha lei il foglio della constatazione ché il mio l'ho già usato ieri?", allora i nervi cominciano a dare segni di iperattività.
Seguono nell'ordine: "Compili tutto lei che io non ci vedo", "Il tagliando di cosa?", "Aspetti che chiamo mio marito che è lui che si occupa di queste cose", "A proposito, mi presta il telefonino che chiamo mio marito?", "Posso fare B invece di A?".
Ciliegina sulla torta dopo esser riuscito a raccogliere tutti i dati (tuoi e SUOI) perché con le assicurazioni non si sa mai: "Manca tanto? Mi si stanno scongelando i surgelati".

sabato 17 gennaio 2015

Parenti impertinenti

Accompagnato anche l'ultimo parente alla porta (lo zio sbronzo persosi nello sgabuzzino), ecco in sintesi alcune domande che in questi giorni di banchetti forzati avrei evitato volentieri:
- "Allora, quando ti sposi?" (compresa la variante della prozia bigotta: "Attento che, se continui a convivere nel peccato, Gesù non ti guarda più!");
- "Ehi giovane, cosa aspetti a mettere al mondo un piccolo Davide?" (risposta trattenuta a stento: "Aspetto che faccia un po' di posto tu sulla Terra!");
- "Uèlla prof, pacchia per tre settimane eh?" (Sì, certo; quanto basta perché i temi si correggano da soli);
- "Ah, ma non bisognava vestirsi eleganti?" (se in casa mia c'ho voglia di stare in tuta afflosciata e felpa spadellata, posso! OCCHEI?);
- "Uhm, anche quest'anno Prosecco invece dello Champagne... Sempre al risparmio, vero?" (Uhm, anche quest'anno una domanda inopportuna invece di una intelligente... Sempre coglione, vero?);
- "Pronti a giocare alla strip-tombola?" (no, la strip-tombola, no!);
- "Qualcuno ha visto lo zio sbronzo?";
- "Ma se ti faccio una domanda del cavolo non è che poi la pubblichi su feisbùk?".

lunedì 5 gennaio 2015

Il muco parlante

Avvolto dalle tenebre.
Arriva improvviso.
O meglio puntuale (perché alle feste ci tiene), ma non sai mai bene quando. Il momento della giornata sì, la notte, ma la data precisa no, quella no.
Anzi, per poco arrivate a credere che quest'anno non si farà vedere e vi lascerà godere il Santo Natale. E invece non si smentisce mai.
Annunciato solo da un'ultima espirazione che in un attimo si fa arrancata fino a spegnersi.
Addio placido riposo, arrivederci sogni melliflui, benvenuto dormiveglia agitato.
È il naso tappato.
Non valgono i suffumigi della nonna a esorcizzarlo, tantomeno unguenti miracolosi né inalatori magici.
Dal momento dell'occlusione comincia una settimana di notti convulse ed esami di coscienza appollaiati a bordo narice a riempire il tempo che vi separa dalla sveglia ufficiale.
Voi, il naso otturato e il soffitto in cui specchiare i bilanci esistenziali sempre rimandati e le critiche accuratamente ignorate.
Se fosse una fiaba di Collodi, sarebbe il muco parlante che costringe ai conti con se stessi.
A me è successo stanotte, a voi succederà a breve.
Buone Feste.

giovedì 1 gennaio 2015

Il più buono

Fai, fai... Alzati eccezionalmente quei 5 minuti prima perché ti sei ricordata all'improvviso dei biscotti ormai alla fine e vuoi le macine rimanenti tutte per te.
Accoglimi pure con un sorriso beffardo mentre ti raggiungo tardivamente al desco.
Rallenta volutamente il pucìo dell'ultima pasta frolla così da farmi pesare la fatalità del momento.
Tu non sai una cosa, cara la mia lestofante.
Tu non conosci la Legge dei Fonzie per cui il più buono si annida tutto sul fondo.
Allo stesso modo per i biscotti: quei rimasugli apparentemente insulsi sono in realtà intrisi del sapore che per giorni li ha sovrastati relegandoli in basso nella confezione.
Un'esplosione di gusto e di piacere che mi leggi sulla faccia e che scambi per puerile messinscena pur di non dartela vinta.
Fai, fai... Continua ad alzarti prima convinta di fregarmi e ti perderai i piaceri della vita.