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sabato 7 ottobre 2017

Peppa porca

Non mi riesce più di vedere i cartoni con Federico.
Ad essere precisi un cartone: Peppa Pig.
Non è un discorso di qualità (i protagonisti parlando grugnendo) o quantità (le puntate alla fine son sempre quelle).
È che a un certo punto entra in scena Suzy Pecora.
Se ho ben capito nell'originale inglese gli amichetti di Peppa hanno nome e cognome che iniziano tutti con la stessa lettera: Freddy Fox, Pedro Pony, Rebecca Rabbit...
Suzy Sheep da noi è diventato Suzy Pecora.
Non Serafina, non Simonetta, non Sebastiana.
Che poi il problema non è tanto il nome quanto il cognome.
Potevano tradurlo con Suzy Agnella, Suzy Ovina, Suzy Quadrupede Lanoso.
No, proprio Suzy Pecora.
A Fede fa ridere, a me fa sesso.
Susy Pecora nel mio immaginario è tutt'uno con Moana Pozzi, Milly D'Abbraccio, Jessica Rizzo.
È un nome da privé, da night club, da paginone centrale di Playboy, da categoria monografica su Yuoporn, da film di Tinto Brass (tipo Rocco nei panni dell'idraulico che le dice: "Tu sei Susy, vero? Pecora?" e non capisci se è il cognome o una richiesta).
Sarò degenerato io, ma dal momento in cui Susy compare smetto di guardare e parto di fantasia.
Immagino che mi strizzi l'occhio e accenni all'ovile, che si tosi tutta per me, che beli da porca (provocando una crisi d'identità in Peppa: "Ma allora - oink oink - io chi sono? Cosa - oink oink - rappresento? E soprattutto - oink oink - perché ho un nome da vecchia ubriacona?).
Fede se ne accorge e comincia a tirarmi la maglietta per riavermi "presente" al suo fianco.
Mi vuole complice, non supplice; scherzoso, non focoso; divertito, non pervertito.
Allora mi concentro e scaccio i pensieri birichini.
Fino a quando fra le amichette animate fa capolino Wildy Wolf.
Selvaggia Lupa.
Lì spengo e trascino Fede a fare la doccia fredda con papà.

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