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domenica 26 novembre 2017

Buon viaggio

Stamattina Federico ha cominciato il nido.
Ce l'ha portato la mamma; io l'ho salutato prima di andare al lavoro.
Significa che da oggi ha cominciato a stare con gli altri.
Senza di noi.
Fino a ieri, casa o nonni, era sempre stato con le persone che gli vogliono bene.
A prescindere.
D'ora in avanti non necessariamente. A torto o a ragione. Per ora i bambini.
Io, ad esempio, con gli altri non ci so sempre stare.
Il più delle volte a torto, in qualche caso a ragione.
Gli auguro meno diffidenza e maggiore predisposizione, minor scontrosità e più apertura.
Quantomeno gli auguro di non aver asciugato una lacrima infingarda come il sottoscritto stamattina una volta in macchina.
Anche perché una macchina ancora non ce l'ha.

A parte il mezzo, buon viaggio in compagnia ;-)

sabato 18 novembre 2017

Stagiorni

Mi piace l'autunno.
Mi piace perché mi ricorda la caducità delle cose.
Mi riporta alla cruda e non per forza frenetica realtà.
La luce che stinge, gli alberi che congedano le foglie, le rogge che alitano condensa.
Mi piace andare al lavoro e sapere prima o poi di incontrare, in pausa dalla transumanza, il gregge di pecore nel prato incolto a bordo strada.
Succede ogni anno e ogni anno l'evento mi concilia.
Non è che l'attenda, semplicemente a un certo punto accade.
E infatti all'improvviso eccole lì.
Io in auto già in ritardo, loro sdraiate belanti e pasciute.
Mi piace sapere che vengono da lontano e vanno lontano.
Senza stress, senza urgenza, senza doveri incombenti.
Mi piace quando la natura ricorda a noi umani indaffarati la placida scansione dell'esistenza.
Mi piace meno quando 'ste stronze portamicrobi e cagabagole decidono di attraversare la strada proprio mentre passo io.
Scansatevi maledette: in ritardo, sono in ritardooo!

domenica 12 novembre 2017

San Martini

Il nebbiolo negl'arsi colli
gorgogliando scende,
e sotto il duodenale
sciabola e rosseggia il negrar;

ma per le vie del gozzo
dopo i cacciatorini
va l'aspro odor dei vini
l'anime a rallegrar.

Gira su' passi offesi
il brillo straparlando
sta l’ubriacon cercando
la tazza di mirar

tra le rossastre labbra
stormi di calici neri,
com'esuli pensieri,
aspettano il cynar.

venerdì 3 novembre 2017

Allora? Com'è andata?

Io e Mirko (nome di fantasia per rispettare la privacy) non ci conoscevamo.
Stessa età all'incirca, paesini diversi a pochi chilometri di distanza, mai frequentati nelle scorribande di gioventù (forse incrociati ma chi se lo ricorda).
Io e Mirko abbiamo cominciato a conoscerci 6 mesi fa.
Puntualmente, ogni domenica mattina sul presto, ci trovavamo a prendere il latte fresco al distributore automatico della cascina a metà strada tra Arcene e Castel Rozzone.
Più che "trovavamo", che presuppone casualità, venivamo spediti dalle rispettive compagne a prendere il latte scordato la sera prima.
L'accusa era identica, manco condividessero un copione: "Padri degeneri più bravi coi bicchieri che coi doveri".
Solo perché il sabato ci eravamo magari attardati con gli aperitivi (senza il magari).
Fatto sta che all'inizio era pura formalità: un cenno del capo, un saluto assonnato, un 'buona domenica' finale di circostanza.
Poi, col tempo, abbiamo preso a parlare con un grado di confidenza via via maggiore.
Dalla settimana appena trascorsa alla vita in generale.
Gioie, fatiche, ricordi, errori, paure condivise con chi non si conosce ma ascolta senza giudicare.
A volte succede.
Senza neanche bisogno di pagare.
L'appuntamento, a un certo punto non più casuale (e chi se ne fregava delle puntuali tiritere: "Ancora ti sei dimenticato!?! Adesso ti alzi e vai in cascina!"), era diventato sempre più informale: pigiama malamente coperto da giacchetta improvvisata, capelli spettinati, visi non sciacquati.
Noi due, il nostro momento di chiacchiere e solo le mucche a origliare sullo sfondo.
Stamattina Mirko mi ha detto che presto cambierà regione per motivi di lavoro.
Ancora oggi, 6 mesi dopo, non so bene che lavora faccia, come si chiami sua moglie, se abbia dei cani, per quale squadra faccia il tifo.
So molto invece di cos'ha provato, che idea s'è fatto, quali desideri ancora per il futuro.
E viceversa.
Buon viaggio Mirko!
Mi piace pensare che un giorno ci ritroveremo da nonni in pensione a prendere il latte per i nipotini e la prima domanda sarà:
"Allora? Com'è andata?"