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mercoledì 30 giugno 2021

Sesto senso

Non sono di quei genitori accecati dall’amore che elogiano il figlio a prescindere.

Ma a volte Fede mi sorprende per le capacità intuitive.
Tipo quando gli annunciamo che sabato sera mamma e papà avranno amici a cena.
Lui si immusonisce e dice sconsolato: “Uffa, questo vuol dire che domenica non usciremo di casa perché sarete troppo impegnati a riprendervi...”
Adorabile 🥰

Volevano vedermi danzare

Nell'ultimo mesetto di scuola, cinque minuti prima della prima lezione a distanza, verso le 8.05 tipo, accendevo la lavagna interattiva di classe e sceglievo da YouTube una canzone che mi facesse compagnia mentre preparavo il da farsi e il da dirsi.

Di solito un pezzo che c’entrasse in qualche modo con la lezione.

Ad esempio “Povera Patria” di Battiato pensando a Foscolo e alle sue frustrazioni risorgimentali. O “Impressioni di Settembre” della P.F.M. per “La pioggia nel pineto” di D’Annunzio. “Sei tutti i miei sbagli” dei Subsonica, “Fuori dal tempo” dei Bluvertigo, “In viaggio” dei C.S.I.

Qualche studente, collegatosi per sbaglio in anticipo la prima volta, doveva aver intuito la solfa e sparso la voce.
Fatto sta che di lezione in lezione gli utenti mattinieri erano aumentati, incuriositi - credevo - dallo scoprire il sound della giornata.
Per un attimo avevo infatti immaginato che da casa si appuntassero la playlist del prof.
Poi uno studente mi rivelò che lo spettacolo era vedere me ballare con libro e iPad in mano.
Maledette telecamere che ci rendono eternamente ricattabili.