Post più popolari

martedì 29 gennaio 2019

Senza tetto

Federico non riesce a pronunciare la ‘s’.
Dice ‘t’.
Per cui per lui il pesciolino rosso è il ‘petciolino rotto’.
Fino a ‘petciolino’ ci arrivo.
Ma ogni volta a chiedermi cosa intenda per ‘rotto’?
Sta semplicemente constatando il colore o mi sta dicendo che il pesciolino nella boccia è inerte, boccheggiante, praticamente immobile?
L’equivoco genera confusione e inutili allarmismi.
Nel caso in particolare e nella vita in generale.
Per questo l’altro giorno l’ho obbligato a pronunciare la ‘s’.
Invano.
Allarmato, gli ho fatto un esempio.
Di quelli significativi che convincono e sbloccano.
“Un conto è dire a una ragazza ‘Voglio fare sesso con te!’, un altro uscirsene con ‘Voglio fare tetto con te!’. Capace che capisce che vuoi mettere su casa con lei, famiglia, progetti, sogni, fantasticherie varie ed eventuali. Mentre tu desideri solo divertirti, vuoi fartela, vuoi sco... A proposito: prova a dire...”.
Saettante mi ha scosso lo schiaffo di Irene, una sventola sibilante, una sberla da svenire.
Cui si è sommata la sentenza: “Per un po’ niente tetto”.
Chi mi ospita?

mercoledì 16 gennaio 2019

Dignità

Ieri sera, per la prima volta in quarant’anni, una ragazza mi ha chiesto di uscire.
Molto più giovane di me tra l’altro.
Niente ammiccamenti o sottintesi del tipo “Dai che hai capito...”.
No, no, diretta: mi ha chiesto esplicitamente di uscire.
Oddio, avevo notato che mi teneva gli occhi addosso da almeno un paio d’ore.
Son comunque cascato dalle nuvole quando all’alba dell’alba mi ha detto che doveva proprio chiudere il locale ed era ora che me ne andassi, che mi staccassi dal bancone, che cambiassi aria.
Mi ha invitato ad uscire insomma.
Ma ho farfugliamente rifiutato.
Perché ho una famiglia.
E anche una dignità.

mercoledì 9 gennaio 2019

Melius abundare

Al rientro dalle vacanze natalizie, uno studente ha pensato bene di salutarmi così: “Bella, prof! Mangiucchiato eh? Oh, quanti kiletti mi ha messo su? Direi 3 tutti”.
Interrogato seduta stante, anzi inpiedata stante, neanche il tempo di raggiungere il posto e togliersi giacca e zaino.
Esito: 3, quanto i supposti chiletti messi su.
Avesse buttato lì un 4-5kg, avrebbe avuto 4 o 5 sul registro.
6kg addirittura la sufficienza.
Classico esempio in cui se vuoi fare il simpa della compa, tanto vale esagerare.
Melius abundare quam deficere.
Lezione della giornata.
Infatti poi non ho nemmeno spiegato.
Due ore a massaggiarmi l’adipe.

venerdì 4 gennaio 2019

Lavaggio a tre

Tempo fa scrissi di una macchina appannata all'interno nel parcheggio davanti casa che mi dava il ritmo al momento del lavaggio dei piatti serale.
Una specie di voyeurismo profumato Nelsen.
Ecco, da qualche sera le cose sono cambiate: la macchina è la stessa ma il dondolio non è più quello.
Lo so perché mi sento scoordinato nella pulizia delle stoviglie e lo dimostra il fatto che le padelle restano meno sgrassate.
Ipotesi:
- mi hanno visto (guardoni!) e lo fanno apposta (burloni!);
- non mi hanno visto e dopo mesi hanno cambiato posizione;
- è cambiato uno dei due partner e di conseguenza il modo di fare all’amore;
- sono cambiati entrambi i partner pur essendo la macchina la stessa (buffa coincidenza tuttavia non escludibile).
Fatto sta che io non riesco ad adeguarmi e Irene ha preso a lamentarsi dei residui tra i rebbi delle forchette.
Devo indagare.
Stasera, all’ora solita, porterò a spasso il cane che non ho e mi avvicinerò all'abitacolo per capirne di più.
Se poi la cosa mi dovesse intrigare, vorrà dire che per un po' i piatti sporchi si accumuleranno nel lavello.

giovedì 3 gennaio 2019

Lemon Free

Una delle prime ragazze con cui limonai aveva l'apparecchio ai denti.
Sensazione tra il fastidioso e il perverso.
La perversione stava in quel retrogusto misto saliva-sangue.
Il sangue era frutto dello sfregamento voluttuoso della mia lingua contro le affilate piastrine metalliche degli incisivi di lei.
Due settimane fa ho messo l'apparecchio per sistemare un paio di denti.
L'ho messo all'interno della bocca, non visibile all'esterno, perché la conformazione dell'arcata inferiore me lo consentiva.
Da due settimane passo interminabili momenti a sfregare la lingua contro le piastrine interne.
Forse il ricordo della gioventù, forse il richiamo della perversione che fu, forse la rimembranza di lei, fatto sta che, anche in pieno giorno e in presenza d'altri, mi perdo all'improvviso a limonare con me stesso.
Fino a quando qualcuno mi riporta alla realtà: "Profe!?! Profeee! È suonata!!!".

mercoledì 2 gennaio 2019

Si sta

Si sta
come d'inverno
a cipolla
le maglie.

Ed è subito vicks vaporub.