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giovedì 29 giugno 2017

Pazza idea

La placidità pantofolaia della domenica mattina bruscamente interrotta dalla voce eccitata di lei: "Ho un'idea per dopo", allorché pensando a 'dopo' sei già tutto un fuoco ma scopri che per 'idea' lei intende pomeriggio all'Ikea.

domenica 25 giugno 2017

Pecché?

Adesso siamo nella fase “perché?, anzi “pecché?”.
“Pecché questo?”, “Pecché quello?”, “Pecché così e non cosà?”.
È l’ingenuo desiderio di capire le ragioni di ogni cosa; è il candido stupore di fronte ai meccanismi che governano il mondo.
Ed ogni volta è la mia cocciuta incapacità di dare una risposta alle sue domande, dalle più semplici alle più complicate.
La scorsa notte, in piena notte, non ho fatto in tempo a mettere piede in camera che mi son sentito chiedere: “Pecché (alla calabrese) sei rientrato così tardi quando mi avevi detto che scendevi giusto un attimo a portare fuori l’umido?”.
E anche in quell’occasione non ho saputo cosa risponderle (anche pecché avrei biascicato parecchio).

lunedì 19 giugno 2017

Barbatrucco

Ogni giorno che passa Federico arricchisce il proprio vocabolarietto.
Magari non pronuncia tutto alla perfezione, ma ogni giorno aggiunge una parolina al repertorio.
Giusto ieri s'è inventato 'Trumpupu' (mica gliel'ho corretto).
Fin qui le soddisfazioni.
Ora il mio personale dramma: non spiccica 'papà'.
Dice 'papagalo', 'papaya', perfino 'papatacio' (l'inquietante insettino che d'estate plana sotto la manopola dell'acqua calda mentre uno si fa la doccia).
Ma di 'papà' neanche l'ombra.
Basterebbe accorciasse uno dei termini precedenti, ma col cavolo che lo fa.
L'altro giorno ho perciò giocato d'astuzia e mi sono "appoggiato" a uno dei suoi cartoni preferiti.
Sono entrato in un negozio di giochi e ho comprato un faccione-maschera di papà barbapapà (quello pacioccone rosa tanto per intenderci che muta forma e dimensioni).
L'idea era: se non "papà" almeno "barbapapà".
Obiettivo centrato: da quel momento per lui sono "barbapapà" (e pace per la maschera in faccia e il "barba" davanti).
Da allora però, per non perdere credibilità, devo trasformarmi in tutto ciò che Federico vuole.
"Papagalo" mi esce bene, "papaya" abbastanza (ho improvvisato ma sembra gradire), "papatacio" no, quello proprio non mi viene.BarbapapBarbatrucco

mercoledì 14 giugno 2017

Sussurri in piena notte

Arcene, ieri notte, sussurri in piena notte.

“D! D! Sei sveglio?”
“Adesso sì. Cosa c’è?”
“Federico è rimasto nel lettone...”
“Me ne sono accorto: sto dormendo praticamente sullo spigolo del materasso. Neanche a Guantanamo!”
“E allora spostiamolo dai!”
“No”
“Come no? Ma se hai appena detto…?”
“Scelgo il male minore”
“Cioè?”
“Le zanzare lo stanno prendendo di mira”
“Il nesso, scusa?”
“Risparmiano noi: sangue fresco invece del nostro rappreso”
“Mi stai dicendo che non vuoi spostare tuo figlio solo perché funge da ricettacolo naturale per le punture?”
“Sì”
“Questo, questo… Questo è spaventoso … Questo è…”
“Ti dico io cosa è questo: io sposto Federico, le zanzare se la prendono anche con noi, noi dormiamo poco e male, ci svegliamo nervosi, causa nervosismo e sonnolenza non siamo all’altezza delle sue aspettative diurne di vitalità, la creatura si convince di un pericoloso equivoco del tipo ‘Mamma e papà non mi vogliono bene’, primi segni (suoi) di contestazione, prime forme (nostre) di autoritarismo, secondi segni (suoi) di contestazione, seconde forme… insomma circolo vizioso, psicologo, fuga da casa, mista spuma-lambrusco, spinelli. E questo a soli 7 anni. Dopodiché…”
“Ok, ok. ’Notte. Buono spigolo”
“ ’Notte. Buoni sensi di colpa”

venerdì 9 giugno 2017

Chi ha ucciso Lalla Palmel?

È da 25 anni che aspetto il sequel di Twin Peaks e Irene che fa?
Mi molla a casa da solo col pupo!
Stasera proprio!
Le alternative sono due.
O mi dedico completamente alla creatura, il che significa: spoliazione, inseguimento per mezza casa per completare la spoliazione, doccia, cambio, nuova doccia perché aspettava solo che lo cambiassi per evacuare, nuovo cambio, coccole, nanna e addio appuntamento atteso da 25 anni.
O lo costringo con me a vedere la puntata.
Uhm, fammici pensare...
Da domani credo comincerà a chiamare l'orsacchiotto Lalla Palmel.