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lunedì 27 febbraio 2017

L'intruso

Da un po’ di tempo, un po’ troppo tempo, andando a nanna per ultimo arrivo in camera che me lo ritrovo nel lettone.
Gli accordi iniziali non erano questi; anzi, era stata proprio Irene la più risoluta: vada per le primissime volte, la curiosità dell’inizio, l’effetto-novità, ma poi ognuno al proprio posto.
Invece non riesce a liberarsene: è più forte di lei, praticamente una dipendenza.
Infatti eccolo lì adagiato nel mezzo con lei poco distante che tende un braccio a non volerlo abbandonare neanche nel sonno.
Io non posso far altro che infilarmi quatto quatto sotto le lenzuola senza nulla spostare.
L’ho fatto una volta e ne ho pagato le conseguenze: un muso lungo durato giorni perché al risveglio non era più al suo fianco.
Il problema nasce però nel cuore della notte quando muovendomi finisco involontariamente col sovrappormici o ritrovarmelo letteralmente tra i piedi.
La scorsa notte, dopo che mi si è conficcato tra le scapole, non c’ho più visto… Mi sono alzato di scatto, l’ho afferrato e l’ho scaraventato dove dovrebbe stare: sul comodino insieme agli altri stramaledetti cataloghi Ikea!

domenica 19 febbraio 2017

Primi sbocchi

Arcene, Italia, 3 di notte, scorsa notte

"D! Svegliati! Federico sta vomitando come una fontanella nel lettino!"
"Sta addentando una salamella nel panino? Impossibile: ha un anno e non..."
"Ripigliati! Sta vomitando come una fontanella nel lettino!"
"Meglio che nel lettone"
"Idiota! È la prima volta e sono preoccupata"
"Tranqui, tranqui: un paio di rigurgiti e passa"
"Come fai a saperlo?"
"Esperienza"
"Corso accelerato di pediatria?"
"Notti reiterate di vomitria"
"L'ultima quando?"
"Quanti ne avevamo sabato?"
"Smettila cretino! Quindi quando?"
"Tre anni fa"
"Ma convivevamo già"
"Appunto"
"..."
"..."
"E la causa sarebbe?"
"Cominciare con gradazioni alte e finire con quelle basse. Tipo Sambuca-Heineken solo andata"
"Ma stiamo parlando di tuo figlio!"
"Appunto"
"Alternativa?"
"Le patatine fredde mangiate prima di andare a letto"
"Ma non ha mangiato patatine fredde prima di andare a letto!"
"Con mia mamma funzionava"

Comunque poi tutto bene.
Le ho dato le solite gocce e si è riaddormentata.

E ho trovato nel lettino tracce di patatine.

sabato 11 febbraio 2017

Mia piccola iena

Babbo Natale ha portato a Federico un giochetto di quattro pipottini colorati da inserire in appositi buchi fino a far scattare una molla che li catapulta in aria.
Lui ci prova, si diverte, ride e fin qui tutto bene.
Tuttavia non associa il giusto colore al buco corrispondente e la cosa ha cominciato prima a preoccuparmi e poi a darmi sui nervi.
Ho pensato allora di facilitargli le memorizzazione e ho associato un nome ai quattro pipottini.
Pensando alle Iene di Tarantino, li ho chiamati rispettivamente Mr. Blue, Mr. Green, Mr. Yellow e Mr. Red.
Due piccioni con una fava: imparare i colori e imparare un po’ d’inglese.
Niente da fare.
Sono quindi passato direttamente alla fonte e tre giorni fa ho incassato Fede sul divano e l’ho costretto a vedersi il film di Tarantino.
Obiettivo centrato: ora associa i colori.
Controindicazione: "dorme" da tre notti con gli occhi barrati.

sabato 4 febbraio 2017

Il folletto e il bambino

Mio figlio ha un debole per il folletto.
Non nel senso della creatura dispettosa e zampettante che popola le fiabe prima della nanna (anche perché prima della nanna di solito gli leggo le pagine estere del Corriere della Sera: mio figlio sa tutto sulla guerra civile in Siria e nulla sulla fatina del dentino).
Credo l'abbia scambiato per un buffo mostro, uno strano animale a metà strada tra un drago e un armadillo, un dinosauro brontolone che ogni tanto si sveglia e mangia pelucchi e briciole sul pavimento (per inciso: noi non teniamo casa sporca, noi diamo a nostro figlio un motivo per vedere il folletto in azione).
Lo cerca, lo individua, lo chiama (emette il suono "szzzzzzzz" per invocarlo).
Gattona fino alla stanza in cui è rilegato e, pensando stia dormendo, lo accarezza e lo coccola.
Oppure, se ritiene che sia giunta l'ora, gli tira la coda (la prolunga con la spina) e gli ficca il dito nell'occhio (il rosso pulsante di accensione).
Ipotesi per cui mio figlio ha un debole per il folletto:
- si è affezionato all'elettrodomestico che mamma e papà più trascurano (lo vede solo, sottoutilizzato, abbandonato, depresso);
- ha intravisto nella pancia trasparente del mostro, frammisto alla polvere, il succhiotto preferito che mamma e papà avevano sciaguratamente perso e disperatamente cercato (se solo mamma e papà svuotassero la pancia del mostro ogni tanto);
- suo padre vende folletti casa per casa (ricordo che io faccio l'insegnante);
- da grande vuole vendere folletti casa per casa (sempre meglio che fingere un sequestro e chiedere il riscatto a mamma e papà);
- si ricorda subconsciamente del giorno in cui è stato concepito: eravamo in pieno calo del desiderio e io e Irene ci inventavamo delle scenette per rendere l'atmosfera più intrigante; nell'occasione io ero uscito di casa, avevo citofonato e detto: "Sono l'uomo del folletto. Il mio arnese la stupirà. La prego, signora, mi faccia entrare";
- la mette sull'esistenzialistico-filosofico e vuole solo ricordarci che polvere siamo e polvere ritorneremo.