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venerdì 18 settembre 2020

It's time for truuuth...

Ho fatto uno strano sogno.

Io appena sveglio che leggevo sul giornale di un musical fantastico a Broadway (con Michelle Williams e Lando Buzzanca), che prenotavo subito per quel giorno i biglietti (spettacolo e aereo A/R), che uscivo di casa dicendo a Irene che andavo in discarica a buttare la friggitrice rotta.
Avevo calcolato tutto: ore del volo di andata, durata del musical, tempo del volo di ritorno.
Una volta a casa (le tre di notte circa), dico a Irene che in discarica il cellu non prendeva, che c'era coda, che tutti quel giorno volevano sbarazzarsi di qualcosa, che il Governo aveva imposto un ultimatum per liberarsi dei rifiuti ingombranti.
Lei mi abbraccia sotto le lenzuola sussurrando una frase sonnolenta del tipo "Il mio ometto" mentre io in fondo alle coperte ripasso coi piedi i passi di danza della canzone dello spettacolo che tanto mi era piaciuta (quella in cui la figlia Michelle annuncia al padre Lando di essere in realtà sua madre; comincia con "Daaad, it's time for truuuth...").

Questo il sogno.
Deduco:
- che adoro i musical e da oggi mi riprometto di sostenere almeno una conversazione al giorno cantando e ballando;
- che Lando Buzzanca è stato ingiustamente relegato nel corso della sua carriera in ruoli di sessuomane sporcaccione;
- che è bene tenere in casa sempre uno scarto voluminoso a portata di discarica (frigo scassato, ciclostile inceppato, acquario scheggiato anche se non hai mai avuto i pesci);
- che quando fai le cose che ti piacciono il tempo vola (di solito con American Airlines).

domenica 13 settembre 2020

Bulli al sole

Fede, quattro anni e mezzo, è ancora nella fase nudismo in spiaggia senza vergogna.
Non ha ancora mangiato la mela del peccato.
Gioca sulla battigia coi gioielli di famiglia al vento.
Poco fa un gruppo di bambini poco più grandi, di quelli che hanno già morso il frutto proibito, l'ha additato e canzonato: "Pisellino, pisellino, pisellino...".
Indeciso se intervenire o assistere sono infine intervenuto.
A modo mio.
Mi sono spogliato e mi sono messo a fianco di Fede con fare solidale: "Adesso come la mettiamo?"
Hanno incominciato a sfottere me.
Si è unito anche Fede.
Sono diventati amici.

giovedì 3 settembre 2020

Che suo padre comprò

E dietro di me che fotografo Irene mentre fotografa Fede ci sta mia madre che mi fotografa a sua volta fotografata da mio padre e via su su per tutto l'albero genealogico fino in Etruria, dove etimologicamente risalgono i Ferrari, i 'lavoratori del ferro', che è poi il nome con cui i primi fotografi chiamavano il loro attrezzo nell'Ottocento.
Mentre là davanti Fede sta immortalando un cane che morde un gatto che mangia un topo che alla fiera dell'Oktoberfest suo padre comprò (anche se non me lo ricordo).