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mercoledì 24 aprile 2019

Greatest Hots

Stamattina, causa macchina in panne, mi ha dato un passaggio al lavoro la vicina di casa cinquantenne e premurosa.
"Ne approfitti!".
"Grazie mille, gentilissima".
Fino ad allora saluti di cortesia, "Ha per caso un uovo da prestarmi?" e nulla più.
Viaggio piacevole, guida sicura e cd assortiti nell'apposito scompartimento della portiera.
Dimmi cosa ascolti e ti dirò chi sei.
Un po' di Cutugno, diversi Festivalbar, un sorprendente Led Zeppelin III.
E poi "Rocco'n Roll": antologia dei migliori gemiti di Rocco Siffredi dai primi video amatoriali agli ultimi colossal porniwoodiani.
Un greatest hots praticamente.
Forse uno scherzo delle amiche del tè delle 5. Il loro modo burlone di dire "Benvenuta nella menopausa!". Boh.
Fatto sta che avrei voluto infilare di nascosto il cd nel lettore per cantare insieme "Petting on the dock of the bay" (traccia numero 7).
Oppure dire che le avrei fatto avere la mia audiocassetta sony di stonati sfoghi adolescenziali.
Prima di scendere mi sono limitato a indicarle il cd e strizzarle l'occhio: "Immagino gli assoli...".
L'ho vista arrossire quell'attimo.
Poi ho ripensato al "Ne approfitti!" di inizio viaggio.
Mi son visto arrossire quell'attimo.

giovedì 18 aprile 2019

Nomignoli

Promemoria per i papà che saranno.
Mai portare all’asilo il proprio bimbo e salutarlo davanti a tutti col nomignolo con cui normalmente lo chiamate in casa.
Tipo ‘Patato’.
Come ho fatto io ieri.
Gli altri bambini potrebbero prenderlo in giro in ragione di quell’epiteto tanto affettuoso tra le mura domestiche quanto ridicolo coi pari età: “Ahahah patato! Patatinooo! Patatosooo!”
Vostro figlio tornerà a casa con gli occhi ancora gonfi di lacrime e il ditino puntato: “Tutta colpa tua!”
Oggi ho rimediato.
Al momento del saluto ho detto ad alta voce: “Ciao Dotato! Ci vediamo più tardi, DOTATO! Hai capito, DOTATOOO?”
Ho visto gli altri bimbi confabulare e cominciare a guardarlo con occhi diversi.
Anche la maestra.

venerdì 12 aprile 2019

Lovstori

Amore vuol dire essere abbracciati sul divano in attesa dell'abbiocco e suggellare l'idillio con un leggero rigurgito di polenta e verze e ricordare, complici gli afrori espansisi nell'aere, il pranzo di qualche ora prima a giocare con la forchetta a rubarsi il cotechino dal piatto e gli sguardi maliziosi e i sorrisi divertiti come quella prima volta in osteria a Zambla.
Quindi, cara Irene, ringraziami invece di maledirmi.
Ringraziami perché anche un rutto parla di noi.
Amore vuol dire non dover mai dire "Non ho digerito".