Post più popolari

giovedì 29 dicembre 2016

Controindicazioni

In questi giorni di indisposizioni, acciacchi e disfunzioni varie ed eventuali, ci ritroviamo tutti e tre a prendere pillole.
Speriamo di non confonderci, altrimenti a Irene rispunteranno i dentini, a me cominceranno a lacrimare di latte i capezzoli e al piccolo toccherà un'erezioncina di quelle lunghe lunghe lunghe.

lunedì 26 dicembre 2016

Babàro

Ma perché chiama “mamma” la mamma, “nono” il nonno, “sìa” la zia, “cino” il vicino, addirittura “babàro” il kebabbaro e a me dice “Dade” anziché papà?
Io posso chiamarlo “Fede”, “Chicco”, "Fefè", “FedeRocco” se voglio, ma lui non può chiamarmi “Dade”.
Cos’è questa confidenza?
Solo perché ogni tanto gli pulisco il culo?
Ma anche gli altri lo fanno (il vicino è capitato, il kebabbaro meglio non saperlo).
Cos’è? Vuole giocarsi sin da subito la carta di “Federico il figlio-amico” in vista di mance future e blande reprimende?
Ha da guadagnarsele, ha!
Cominci ad esempio a dare meno confidenza al vicino (il kebabbaro meglio non saperlo).

venerdì 23 dicembre 2016

La Fede

È in giorni come questi che ritrovi la Fede.
A suo modo aveva contribuito Irene a farmi allontanare da lei.
Da qualche tempo non mi ero neanche più chiesto dove fosse finita.
Agnosticismo credo che si dica.
E poi un giorno ti tocca bazzicare l'ospedale e te la ritrovi davanti: improvvisa, intensa, immaginifica.
Impossibile restarle indifferente.
Ti aggrappi a lei per trovare un senso.
E cominci a vedere tutto da un'altra prospettiva.
N.b. La Fede è una bonazza d'infermiera che avevo conosciuto il giorno della nascita di mio figlio.
N.b.b. Comunque tutto Bene (nel senso che assomiglia tutta a suo padre, il primario Benedetto De Pisis)
N.b.b.c. (doce "c" sta per "cautelativa") Non c'è che d'Ire (nel senso che non c'è nessun'altra al di fuori d'Irene)

domenica 18 dicembre 2016

Chi è davvero?

In questi giorni Federico è raffreddato.
In questi giorni Federico è affettuoso.
Io sul divano e lui sulle mie gambe, mi fissa dritto negli occhi e si slancia all’improvviso in un abbraccio impacciato.
Quindi risolleva il musino e lascia sulla felpa una scia di muco che neanche il calvario trascinato di un lumacone agonizzante.
Non so, non capisco: è affetto o mero utilitarismo? Mi vede come un padre o come un kleenex? Perché lo fa solo con me e non con la mamma? Che sia ella a eterodirigerlo? Oppure trattasi di un cinico piscialetto opportunista?
Ai suffumigi l’ardua sentenza.

giovedì 8 dicembre 2016

Mamhattan

Quasi sapesse del mio compleanno, ieri il piccolo Fede mi ha lasciato a bocca aperta.
Coincidenza, settimanale lavorio della mamma per farmi una sorpresa o qualche dio della verbalizzazione a muovere i fili, fatto sta che in piena colazione, a metà della fetta biscottata, Fede mi ha guardato, ha smosso le labbra e ha pronunciato: 'Mam-ma'.
"L'hai sentito!?!"
"Cosa?"
"Tuo figlio! Ha appena detto 'mam-ma'"
"Io, a dire il vero, ho capito 'Manhattan'"
"Su, non fare il gelosone. È un giorno importante!"
E la creatura che, con tempi teatrali perfetti, ripete ancor più distintamente quanto appena sillabato.
Doveva essere il 'mio giorno importante'!
Irene che si pulleggia, Fede che ripete all'infinito la prima parolina della sua vita, io che travaso mezza grappa nel latte per rendere il compleanno meno indigesto.

sabato 3 dicembre 2016

Senza parole

Poco fa mio figlio mi ha chiesto perché non parla ancora.
Non ho saputo cosa rispondergli.