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venerdì 13 settembre 2019

Quelli che

Memore dello scorso anno scolastico e all'inizio del nuovo, oggi ho concordato coi ragazzi i seguenti nuovi gironi dell'Inferno dantesco:
- quelli che entrano puntualmente un minuto dopo il suono della campana “perché, dai profe, la prima sigaretta della giornata va gustata lentamente” (girone di coloro che sanno ancora di omogeneizzato e già si incatramano il palato);
- quelli per cui la giustifica dell’assenza è un optional (girone dei tanto un domani strizzerò l’occhio al datore di lavoro e lui capirà);
- quelli che alla richiesta dei compiti rispondono “Profe, ho fatto tutto tranne...” segue elenco interminabile di cose non fatte (girone dei tanto vale dire: “Profe, sarò onesto con Lei, ieri pomeriggio, in un momento di social in down e di noia esistenziale, mi sono dedicato per un attimo a un esercizio”);
- quelli che di fronte all’errore ortografico di compito svolto sull’iPad rispondono: “È stato il correttore automatico” (girone di coloro che nella vita vera andranno in crisi causa mancanza di correttori automatici là fuori);
- quelli che durante i temi in classe chiedono ogni due per tre “Profe, un sinonimo di... e uno di... e questo è giusto scritto così?..” (girone dei dizionari da casa questi sconosciuti);
- quelli che copiano non so come ma non si degnano nemmeno di ritoccare la copiatura noticine di Wikipedia comprese (girone degli scaltri nonché scazzati);
- quelli che giocano il jolly in occasione delle interrogazioni (girone di coloro che chiedono anche una vocale, usano lo switch e invocano l’aiuto del bidello);
- quelli che erano volontari ma all’ultimo si tirano indietro gettando nel panico il resto della classe (girone degli infami);
- quelli che, se estratti, non escono perché “tanto non so nulla” (girone di coloro che non ci provano nemmeno);
- quelli che, se estratti, escono ma si arrampicano sui vetri in un modo che neanche Spiderman sull’Empire State (girone dei senza vergogna);
- quelli che spoilerano i finali di film, serie televisive e fumetti (girone di coloro che non spoilerano i finali dei libri perché chi ci è mai arrivato al finale di un libro);
- quelli che si fanno prestare oggettistica varia di cancelleria (biro, fogli, gomme, quaderni, righelli, sbianchetti) e non restituiscono mai nulla (girone di coloro che a fine anno potrebbero benissimo aprire una cartolibreria);
- quelli che intervengono ad minchiam interrompendo la spiegazione, esempio: “Profe, a proposito di Dante, ha visto ieri l’Atalanta?” (girone degli opportuni, dei pertinenti e dei ‘Magica Dea sempre!”);
- quelli che ripetono “Bella zio!” per più di diciassette volte in una mattinata scolastica (girone dei poveri di lessico);
- quelli che argomentano come fossero su un social, cioè per sentito dire, emulazione, credulità, frasi fatte e luoghi comuni (girone dei poveri di spirito);
- quelli che usano in una stessa frase per più di 5 volte la parola ‘coso’ e derivati, esempio: “Prof, coso non mi ha passato la cosa, quindi non ho potuto cosare le cose, altrimenti le avrei cosate di sicuro” (coso dei cosi).

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