A parte video-lezioni, preparazione delle medesime e correzioni, il resto di questo tempo quarantenato lo passo a giocare con mio figlio.
La presenza di papà h24 è un'occasione da sfruttare e così fa.
Lui invoca e io soddisfo volentieri la richiesta, almeno all'inizio.
Ora dopo ora diventa uno sfinimento psico-fisico inversamente proporzionale alla sua euforia.
Alle 10 di sera reclama "Ancoraaa" mentre io supplico "Bastaaa".
Quando sogno, lui entra nei miei sogni e mi chiede di giocare.
Passata l'epidemia, credo sarò talmente a credito da non giocare più con lui fino ai diciotto.
Quando, un giorno, mi rinfaccerà di aver cominciato a giocare con droga e alcol in mia assenza.
Allora riprenderemo a giocare insieme.
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