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lunedì 14 dicembre 2020

Care vecchie paure

Adesso anche la nebbia, un tempo fantomatico mistero, mi appare un muro appiccicaticcio di particelle virali, che da incorporee han deciso di rendersi minacciosamente visibili.


Mi mancano le vecchie paure.
La paura che la sveglia non suoni.
Che il caffè non salga.
Il dubbio di dover fare benzina.
La preoccupazione di arrivare tardi.
Il batticuore da autovelox.
L'apprensione da coda semaforica.
L'ansia del parcheggio.
Il terrore di non aver chiuso la macchina, spento il gas, salutato Irene.
Forse toccava a me portare Fede all'asilo?
Voglio che le solite fobie tornino a ossessionare la mia quotidianità al posto di un'unica pandemica angoscia.
Non vedo l'ora che tutto passi per tornare alle care vecchie rassicuranti paure.

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