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giovedì 25 febbraio 2021

"Cazzo fate?" e del come il Covid condizioni la psiche


Mi sono accorto di una cosa ultimamente.
Che ogni volta che in una scena di film o serie avviene un contatto tra i personaggi (un abbraccio, una stretta di mano, una pacca sulla spalla, anche solo un coppino) scatto sul divano e dico “Cazzo fate che non si può?”.
Non in caso di congiunti. Sulle scene di sesso tra congiunti niente da obiettare. Anzi, metto in slow motion proprio perché no-Covid.
Reagisco in caso di contatto tra personaggi non congiunti, tipo amici o colleghi di lavoro.
Mi viene spontaneo e mi rovina il resto della visione.
Anche coi film già visti.
Tipo Tognazzi che saltellando dalla banchina schiaffeggia i passeggeri del treno: “Cazzo fai che non si può?”
O Al Pacino cieco che balla il tango con una sconosciuta: “Cazzo fate che non si può?”
O Chandler, Joey, Phoebe e gli altri friends che si stringono sullo stesso divano di Manhattan: “Cazzo vi assembrate che non si può?”
O Leo che abbraccia Kate da dietro e insieme si librano sulla prua del Titanic: “Cazzo fate che tanto affonda?”.



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