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giovedì 6 maggio 2021

Ripassare giocando

 


La mattina cerco di unire il dilettevole all’utile.
Tra la colazione e l’avvio delle lezioni dedico dieci minuti al gioco con Fede.
Lui lo chiede e io sono contento di cominciare così la giornata.
Tuttavia non rinuncio a un ripassino mentale delle lezioni.
L’età avanza e l’esperienza a volte si rivela un boomerang, specie quando la memoria non è più quella di una volta.
Il pilota automatico non è sempre così affidabile.
Meglio allora rivedere in testa il tutto.
Come fare?
Costringo Fede a usare soldatini, dinosauri, indiani e cowboy come personaggi della storiella-gioco-ripasso.
Ieri ho ripetuto le cause della Prima Guerra Mondiale facendo litigare i Puffi su chi fosse il migliore e chi volesse la puff-casa più grande.
Poco fa un soldatino sopravvissuto a un assalto di serpenti di gomma è uscito dal nascondiglio (una grotta di Lego) e di fronte alla bellezza di un’aurora boreale di pongo ha detto: “M’illumino d’immenso”.
Domani la Rivoluzione Russa (l’idea è quella di far ribellare gli animali della fattoria contro il T-Rex. Grande Puffo fa Lenin. Quattrocchi Stalin. A dire il vero fa più Trotsky, ma Fede non riesce a dirlo. Puffetta una spia doppiogiochista al soldo dell’Occidente. Bue Grasso lo tengo da parte per la Marcia su Roma).

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