Sono passati due mesi ma il trasloco non è ancora finito.
Un po’ colpa della pigrizia, un po’ dell’estate che si è messa di mezzo.
Un po’ di scatoloni ancora imballati, un po’ di cose parcheggiate nella vecchia casa.
Lo specchio del bagno ad esempio latita.
In queste settimane di barbe mattutine, in mancanza d’altro, ho supplito con una superficie quadrata sufficientemente riflettente nonostante alcune apine disegnate qua e là.Trattasi del simil-specchio componente insostituibile della palestrina-gioco di Federico.
Insostituibile si fa per dire: al momento del bisogno lo sfilo dalle mani di Federico (che scoppia a piangere vedendo il doppio di sé sparire all’improvviso) e lo uso come accessorio da toilette.
Rasatura perfetta, pelle liscia, zero tagli.
A patto di seguire una semplice raccomandazione: non radersi la mattina presto post-sbronza quando cervello annebbiato e palpebra calante fanno sembrare vere api che vere non sono.
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