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domenica 3 dicembre 2017

Contropiede

Prima o poi doveva capitare.
Federico è incappato nella morte e ne ha chiesto ragione.
Camminavamo mano nella mano a bordo strada quando ha notato quello che rimaneva di un riccio spiaccicato.
Si è intristito, mi ha guardato e ha chiesto: "Pecché?".
Io, preso in contropiede, ho improvvisato la storia meno dolorosa e più fiabesca che potessi immaginare: "Vedi, in realtà quel riccio è vivo e ora si trova sotto l'asfalto in compagnia della talpa che ha sempre amato. Non riuscendo ad andare lei da lui, il riccio ha rinunciato alla propria corazza e ha scavato fin sotto dove ora la talpa e il riccio si vogliono bene".
Preso dall'ispirazione ho cesellato con una morale: "Il bitume non separi ciò che l'amore unisce".
A quel punto Fede, sgranati gli occhi, mi ha detto: "Pensavo fosse colpa di una macchina che col suo moto uniformemente accelerato ha centrato in pieno un corpo troppo lento e fragile per reggere l'impatto con un corpo, per l'appunto, più veloce e pesante".
A quel punto io, sgranati gli occhi, ho indicato i moscerini spalmati sui parabrezza delle auto e ho chiesto: "Perché?"

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