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mercoledì 27 dicembre 2017

Il giallo del giallo

Piena fase pennarelli.
Anzi, piena fase pennarelli tranne uno.
Prima ancora di impiastricciare fogli e pareti, Fede scarta il giallo.
Non è che gli toglie il tappino, lo prova e, insoddisfatto, lo accantona.
No, no: lo scaglia a prescindere verso l'altro lato della stanza.
Ipotesi:
- lo associa alla fase itterica dell'inizio, alla claustrofobica culla di vetro, ai faretti intensi e abbaglianti;
- ha notato che non va di moda (la Peppa ad esempio lo calza raramente);
- lo collega all'antipatico canarino di Gatto Silvestro (come dargli torto);
- odia i Cinesi perché sa che un giorno faticherà sottopagato per loro;
- gli ricorda la maglia della Svezia;
- lo abbina ai cibi che lo schifano: banana, purè, zuppa di zucca, limoncello;
- fa pendant col maglione giallo crosta di polenta su sfondo di pentola di rame per cui al nido l'hanno bullizzato sin da subito (peccato, a noi piace);
- non ne può più del mantra rastafariano-autorigenerante che la mamma va ripetendo da un mese: "Jah Love", "Jah Love", "Jah Love";
- gli rimanda foneticamente la parola 'gallo' in odio da quando il nonno calabro l'ha fatto combattere con un vero gallo da pollaio per testarne la virilità;
- è stufo di sentir parlare del giallo su chi sia suo padre.

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