Al decimo giorno di emergenza sanitaria mi son chiesto cosa avesse capito Fede dell'eccezionalità del momento.
Niente asilo, tizi in giro con la mascherina, familiari in casa che si parlano a due metri di distanza (la novità è che si parlano).
Pretenzioso aspettarsi una risposta a "Cos'è il coronavirus?".
Gli ho chiesto allora di disegnarlo.
Praticamente un punk strafatto con le pupille dilatate e le braccia conserte dietro la schiena a osservare perplesso l'isteria collettiva.
Post più popolari
-
Non mi riesce più di vedere i cartoni con Federico. Ad essere precisi un cartone: Peppa Pig. Non è un discorso di qualità (i protagonisti ...
-
Mio figlio non parla ancora. Tuttavia da un paio di giorni si sta sforzando di pronunciare "adlala". Non i canonici "mamma...
-
Se un professore esercita un minimo di autorevolezza, non dovrebbe mai andare in gita su un aereo coi propri alunni. Soprattutto se il prof...
-
Faccio outing. Da un po' di mesi vado a scuola così. Il primo giorno per caso, complice il fatto fossi in ritardo. Poi c'ho preso ...
-
Il 17 marzo 1861, giorno della proclamazione del Regno d’Italia, ero nella mente del mio trisavolo che si commuoveva pensando ai discendenti...

Nessun commento:
Posta un commento