Il governatore Lombardo lo nomina a Sicilia e-Servizi ma lui non può accettare: è in carcere
Eugenio Trafficante indicato dal Presidente della Regione alla guida dell'importante società regionale. Ma il commercialista non potrà assolvere al prestigioso incarico: è rinchiuso a Sciacca con l'accusa di stalking
Hai voglia a parlare di meritocrazia in questo Paese di tengofamiglia e amici degli amici quando è la cosiddetta Giustizia a intralciare la carriera dei più competenti e a far sì che, inevitabilmente, a primeggiare siano gli intramontabili raccomandati.
Come dire che un'accusa di stalking non sia sinonimo, tra le altre cose, di approfondita conoscenza del web al fine di molestare la vittima predestinata.
Quale sbocco professionale allora per un ossessionato informatico di siffatta risma se non quello di massimo responsabile di una gallina dalle uova d'oro che si occupa appunto della gestione ed evoluzione della Piattaforma Telematica Integrata della Regione Sicilia?
E invece ciò che è scontato altrove, non lo è affatto nell'Italia perbenista e legalitaria di questi tempi sciagurati.
Fuori dai denti: ciò che in Paesi più liberali e meno moraleggianti sarebbe un titolo onorifico da appuntare al petto del proprio curriculum lavorativo, da noi diventa condizione ostativa e pregiudizievole alla piena realizzazione di sè.
Non resta che disperare del futuro dell'italico stivale e in special mondo di quello della nostra isola maggiore, la cui classe politica si vede oggi respingere dall'ottusità del diritto nomine di altro profilo professionale che certo avrebbero dato lustro alla terra che già in passato diede i natali a indefessi servitori dello Stato come Marcello Dell'Utri e Totò Cuffaro.
Non resta che disperare del futuro dell'italico stivale e in special mondo di quello della nostra isola maggiore, la cui classe politica si vede oggi respingere dall'ottusità del diritto nomine di altro profilo professionale che certo avrebbero dato lustro alla terra che già in passato diede i natali a indefessi servitori dello Stato come Marcello Dell'Utri e Totò Cuffaro.
E ora toccherà pure sconsolatamente attendere la stroncatura della candidatura di Bernardo Provenzano a massimo dirigente delle Poste isolane (come se la pluridecennale pratica dei pizzini non l'avesse reso edotto in modo più che esaustivo dei complicati meccasismi che presiedono da secoli alla trasmissione epistolare).
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