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venerdì 27 luglio 2012

Questione di combustione

Licio getta luce


Meno male... e noi che temevamo si fosse trattato di una bomba stragista.
Le parole di Licio Gelli, ex Maestro Venerabile della loggia massonica segreta P2, fanno finalmente un pò di chiarezza su una vicenda tragica e oscura della recente vita nazionale.
Quel "E' stato un mozzicone di sigaretta" ha infatti chiarito una volta per tutte l'origine dell'esplosione alla Stazione Centrale di Bologna che la mattina del 2 agosto 1980 provocò 85 morti e 200 feriti. Un'innocua cicca, quindi, a far scoccare una naturale ancorchè inconsueta reazione chimica di combustione e nessun ordigno di matrice fascista a tessere invece chissà quale trama eversiva secondo la semplicistica e imperitura vulgata dei dietrologi di casa nostra.
Ben presto potremo allora squarciare il velo su molti misteri della storia patria e rileggere il tutto a partire da un'ottica meno fumosa e più trasparente.
Scopriremo a quel punto che dietro la mattanza di Piazza Fontana ci stava l'innocente gioco di un infante: lo sfregamento di due pietre focaie da parte di un bambino annoiato che aveva accompagnato il papà in banca.
Diraderemo la nebbia che ancora grava sulla strage di Ustica e vedremo che a far precipitare il volo 870 dell'Itavia è stato un cerino acceso in cabina di pilotaggio per dar miccia a una scoreggia, così per scherzo.
Illumineremo la nera cortina che avvolge l'eccidio di Capaci e individueremo nell'accendi-sigari difettoso della macchina della scorta la ragione accidentale dell'improvvisa dipartita del giudice Giovanni Falcone.
Grazie Licio, dopo tanto buio finalmente un pò di luce.    
   

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