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lunedì 22 giugno 2015

Diciottesimo: non disturbare il sonno d'altri!

Tra le più temute notti dell'anno c'è il Diciottesimo.
Occhi sbarrati e ore piccole.
Ma non per chi festeggia coi coscritti il raggiungimento della maggiore età.
Occhi sbarrati e ore piccole per chi vive nel proprio appartamentino sopra la piazza.
Di solito programmato in giugno, l'evento si concretizza un tardo sabato pomeriggio quando frotte di sbarbatelli e pischelle seduti ai giardinetti attendono il pullman che li traghetterà per minimo dieci ore nei gironi del discoinferno.
Pittati in faccia dalla truccatrice di Twilight e agghindati come pavoni da combattimento, i nostri regalano già in termini di schiamazzi un anticipo di ciò che qualche ora più tardi sarà amplificato dal silenzio dell'alba.
Giusto l'illusione di un sonno indisturbato e puntuale, verso le 5 antimeridiane, si spalanca il portellone del pullman consegnando all'esterno l'eco degli ultimi cori biascicati: "Se facciamo l'incidente muore solo il conducente, se facciamo l'incidente...".
Quindi, a interrompere il coro e a zittire gli usignoli, un rutto ancestrale di quando la Terra era popolata solo dai dinosauri.
Deve essere il maschio alpha, quello che nella nottata di bagordi si è imposto sul branco a furia di suoni gutturali e scoregge.
Allora ti alzi, sposti appena le listarelle della persiana per vedere in faccia l'essere immondo e vedi... lei, l'insospettabile, quella nota in paese per babysitterare gli infanti e suonare la chitarra alla messa domenicale.
È lei a guidare la pattuglia di zombie ora barcollanti giù dal pullman in attesa di un nuovo ordine.
È lei a incrociare per un millisecondo i tuoi occhi e a respingerti in branda al suono esorcistico di "'zzo c'hai da guardare, matùsa?".
Poche ore dopo sarà ai piedi dell'altare a strimpellare "Noi veniamo sobri a te, Signor!".

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