Dieci cose (imparate sulla mia pelle) che un compagno senza pancione non dovrebbe mai dire alla compagna col pancione:
- "Ma poi torni normale?";
- "Sbaglio o in mia assenza hai ingoiato un'anguria intera?";
- "Siamo sicuri non siano due gemelli, che hanno invitato degli amici, che si son presentati con delle tipe, che...";
- "Mi sa che se ti giro intorno mi viene il fiatone";
- "Tu non lo sai amore, ma ogni tanto mi fermo in anticamera mentre cerchi di alzarti dal divano. Rimango lì, non visto, mentre divincoli le mani in aria e scalci gli arti inferiori per riguadagnare la posizione eretta. Proprio come quella tartaruga delle Galapagos di quel documentario... Ti ricordi? Ma sì, dai: grossa e lenta, si era capottata e non riusciva più...";
- "A furia di aprire e chiudere le ante degli armadietti in cucina ti sono venuti degli avambracci alla Van Damme";
- "A volte, quando siamo in casa, scompari all'improvviso con una scusa e perdo le tue tracce per qualche minuto. A un certo punto mi preoccupo e vengo a cercarti. Chiudo gli occhi, drizzo le orecchie e seguo il rumore di sgranocchii e ruminamenti vari. Quella volta nello sgabuzzino, nascosta con le macine in mano tra il ventilatore e il folletto, mi ero preoccupato un po' di più";
- "Posso essere sincero? Da quando hai quel po' po' di pancia russi peggio di un marinaio serbo ubriaco";
- "La scorsa notte mi sono alzato per andare a bere. Non lo faccio mai, ma a cena avevamo mangiato parecchio salato. Rimembri? Fatto sta che, prima ancora di accendere la luce, ho sentito il frigor tremare e bisbigliare: Fai che non sia lei, fai che no sia lei...";
- "O signùr quate scene! La prossima gravidanza la faccio io".
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A vent'anni scendevo in strada per cambiare il mondo. A quaranta mi abbasso a raccogliere il pongo.
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